Il regolamento di esecuzione è stato adottato ufficialmente: entrato in vigore l’11 luglio, prevede la sospensione per i prossimi cinque anni dei dazi tra USA e UE.
Il made in Italy – soprattutto quello agroalimentare – può tirare un sospiro di sollievo: la Commissione Europea ha infatti adottato ufficialmente il nuovo regolamento di esecuzione, che prevede la sospensione per cinque anni dei dazi che dal 2017 intercorrevano sui prodotti originari di Stati Uniti ed Unione Europea.
La ratifica definitiva è arrivata un mese dopo la firma dell’accoro tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, e la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, e pone fine ad una disputa che andava ormai avanti da 17 anni.
I motivi della controversia
La querelle “Airbus – Boeing” ha radici profonde – costituita da aiuti irregolari ai rispettivi costruttori e dazi punitivi – ma si è aggravata sotto l’amministrazione Trump: nel 2018 infatti, Washington ha potuto applicare delle maggiorazioni per i rispettivi prodotti oggetto di misure punitive. A marzo la WTO – organizzazione mondiale per il commercio – aveva riconosciuto gli aiuti illegali europei a favore di Airbus. Parallelamente però sono stati riscontrati aiuti illegali a Boeing da parte del governo americano. La conseguenza è stata una lotta a colpi di dazi: fin qui gli USA ne avevano imposti per 2.2 miliardi sui prodotti europei, mentre l’Europa ha risposto con interventi per 1.1 miliardi su quelli americani.
L’accordo USA-UE sui dazi
Il tavolo di lavoro istituito – e guidato da i rispettivi esponenti, Gina Raimondo, Katherine Tai e Valdis Dombrovskis – ha deciso di porre fine agli aiuti di stato illegali e di fornire finanziamenti ai grandi produttori di aeromobili civili. Nell’attesa di una soluzione definitiva però, l’accordo prevede la sospensione dei dazi per i prossimi cinque anni: le sanzioni ripartiranno infatti – nel caso – a partire dall’11 luglio 2026 incluso.
A tirare un sospiro di sollievo grazie alla ratifica dell’accordo è sicuramente il made in Italy agroalimentare: l’applicazione di pesanti sanzioni imposte sull’esportazione di numerosi prodotti europei – promossa dall’amministrazione Trump – aveva colpito il settore italiano che tra ottobre 2019 e febbraio 2021 aveva visto un rincaro del 25% di dazi per entrare negli States. Con la presidenza di Joe Biden però,i rapporti si sono fatti più distensivi:
“Un’ottima notizia – sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – e uno stimolo aggiuntivo alla ripresa economica e il miglioramento delle esportazioni agroalimentari. Già quest’anno sarà possibile tagliare il traguardo storico di 50 milioni di euro di vendite sul mercato internazionale”
Nel 2020 l’Italia ha esportato negli USA cibi e bevande per un valore di 4,9 miliardi ma, come ha sottolineato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini:“Nel primo semestre del 2021 il nostro export è calato del 2%. Con Biden è importante l’avvio di un dialogo costruttivo”
Plauso per questo ritorno al dialogo anche da parte di Cia-Agricoltori italiani, tramite le parole del presidente nazionale Dino Scanavino, secondo cui “L’export agroalimentare è un settore che vale 46 miliardi di euro, per questo siamo contenti del ritorno al dialogo per sorpassare l’incubo dazi”.
Infine, le dichiarazioni di Luigi Scordamaglia – consigliere delegato di Filiera Italia – che ha ribadito come il nuovo corsi liberi “Le nostre grandi eccellenze, tra cui Grana Padano, Gorgonzola, Asiago ecc…Ci auguriamo che questo stop dia una spinta propulsiva ai nostri prodotti”.