Il dato Istat conferma un rialzo dell’inflazione in Italia pari al 2,1% su base annua. La situazione non migliora nell’eurozona: valori più alti in Belgio, Lituana ed Estonia, con Germania e Spagna che subiscono l’aumento del carovita.
Preoccupa la variabile dell’inflazione nell’eurozona: l’aumento del carovita inizia a registrarsi in tutti i paesi. Nonostante la Banca centrale asserisca che si tratti di rincari temporanei, Francoforte risulta preoccupata dai valori osservati in diversi paesi. L’aumento più alto si registra in Estonia (+5%), in Lituania (+4,9%) e in Belgio (+4,7%). Anche le nazioni principali però devono fare i conti con l’aumento del carovita: in Germania si registra un rincaro del 3,4% – valore più alto degli ultimi 13 anni – su base annua, mentre la Spagna si attesta al 3,3% e la Francia al 2,4%.
Per quanto riguarda l’Italia, ad agosto, l’inflazione ha fatto registrare un aumento dello 0,5% rispetto al mese di luglio e del 2,1% su base annua, arrivando così a sfiorare i livelli del 2013 (+2.2%). La causa principale viene dai beni energetici, con i carburanti che hanno visto un’impennata del 12,8% rispetto ad un anno fa, e le bollette di gas ed elettricità aumentate addirittura del 34,4%. Accelerano anche i prezzi dei beni alimentari lavorati e non, facendo così aumentare i prezzi del cosiddetto “Carrello della spesa” – l’indice che raggruppa i beni acquistati con maggior frequenza dalle famiglie – dello 0,8%. Aumenta anche la spesa delle famiglie: si registra un incremento nel secondo trimestre dell’anno del 5,2%.
Spiega ancora l’Istat: l’accelerazione tendenziale dell’inflazione si deve soprattutto a quella dei prezzi dei beni energetici, in primo luogo della componente non regolamentata (da +11,2% a 12,8%), mentre l’aumento dei prezzi degli alimentari lavorati (da 0,2% a 0,8%) contribuisce in maniera minoritaria.
Seguendo la tendenza dell’eurozona – dove l’incremento generico al 3% è stato superiore alle aspettative degli analisti e causato anche qui dall’energia (+15%) – il rischio per l’Italia è quello di un incremento progressivo nei prossimi mesi.
Più grave la situazione negli USA, dove il dato sulla crescita dei prezzi è andato ben oltre le aspettative registrando un +5,4% nel mese di luglio, confermato poi anche in quello di agosto: si tratta del maggior incremento dal 2008 ad oggi.